Tutela internazionale dei diritti umani
Lo Studio legale Pietrangeli si occupa da anni di ricorsi dinanzi alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo per conto di persone fisiche, di persone giuridiche o di imprese individuali. I professionisti dello Studio legale Pietrangeli rappresentano dinanzi alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo coloro che ritengono di avere subito una violazione, da parte dello Stato italiano oppure di un altro Stato membro, dei diritti garantiti dalla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali firmata a Roma il 4 novembre 1950 (Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo), o da uno dei suoi Protocolli.
Esempi di violazioni che possono essere fatte valere dinanzi alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo sono, tra le altre, le violazioni: della proibizione della tortura e di pene o trattamenti inumani e degradanti (art. 3 della Convenzione); del diritto a un equo processo (art. 6 della Convenzione); del principio nullum crimen, nulla poena sine lege (principio di legalità in materia penale) (art. 7 della Convenzione); del diritto al rispetto della vita privata e familiare (art. 8 della Convenzione); della libertà di espressione (art. 10 della Convenzione); del diritto al rispetto dei propri beni (art. 1 del Protocollo n. 1).
Tra le tematiche inerenti la Convenzione o i suoi Protocolli alle quali i professionisti dello Studio legale Pietrangeli si interessano in modo particolare, vi sono quelle attinenti: la tutela della persona privata della libertà rispetto a trattamenti inumani o degradanti; la tutela della vita privata e familiare per quanto riguarda la circolazione degli atti formati all’estero (ad es. atti di nascita, atti di matrimonio), oppure per quanto riguarda le unioni civili, la responsabilità genitoriale, la surrogazione di maternità, la sottrazione di minori; la tutela della proprietà o di altri interessi patrimoniali con riferimento a terreni ed edifici (ad esempio nel caso di confisca dei terreni, di acquisizione dei terreni al patrimonio comunale o di esproprio degli stessi terreni); la tutela dei diritti di credito (ad esempio quando un diritto di credito sia riconosciuto da una sentenza arbitrale, oppure da una sentenza straniera ma non si riesca ad ottenere il riconoscimento del diritto da parte dell’ordinamento italiano); la tutela del patrimonio del singolo al quale venga imposto di pagare una tassa contraria alla legge o che non rispetti il principio di proporzionalità.
Lo Studio legale Pietrangeli si occupa anche, per conto dei ricorrenti risultati vittoriosi dinanzi alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, delle problematiche concernenti gli obblighi di riparazione dello Stato italiano, del recupero delle somme dovute a titolo di equa soddisfazione ai sensi dell'art. 41 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo e delle questioni tributarie connesse all’esecuzione delle sentenze della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.
Infine, lo Studio si occupa sempre più spesso di fornire consulenze nell’ambito di giudizi civili, amministrativi, penali e tributari su come integrare le difese per cercare di ottenere l’applicazione della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo e dei suoi Protocolli come interpretati dalla Corte di Strasburgo già dinanzi ai Giudici italiani. L’aver integrato la difesa nel giudizio interno con riferimenti mirati alla Convenzione o ai Protocolli e con richiami alla rilevante giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, in ogni caso, quand’anche tali argomenti non dovessero essere accolti dal Giudice italiano, facilita la ricevibilità di un eventuale successivo ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.
A proposito dell’esperienza acquisita si segnala che:
➢ L’avv. Francesca Pietrangeli ha fatto parte del collegio di difesa nel noto caso Sud Fondi S.r.l. e altri c. Italia, cd. caso di “Punta Perotti” (Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, sentenza del 20 gennaio 2009 e Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, sentenza del 10 maggio 2012). Nel detto caso, concernente la confisca per lottizzazione abusiva disposta dai Giudici penali con riferimento ad alcuni terreni ed edifici situati sul lungomare di Bari nonostante l’assoluzione dei ricorrenti per ignoranza incolpevole della legge, l’Italia è stata condannata dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per avere violato l’art. 7 della Convenzione, che consacra il principio di legalità in materia penale, e l’art. 1 del Protocollo n.1, che garantisce il diritto di proprietà.
➢ I professionisti dello Studio legale Pietrangeli hanno anche richiesto e ottenuto dai Giudici italiani, per conto di una delle tre società ricorrenti nel caso di "Punta Perotti", la condanna del Ministero del Tesoro al pagamento della sorte e degli interessi al tasso stabilito dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo nella sentenza del 10 maggio 2012, Sud Fondi S.r.l. e altri c. Italia..
➢ I professionisti dello Studio legale Pietrangeli hanno svolto attività di consulenza e assistenza nell’ambito di giudizi pendenti dinanzi ai Giudici italiani, tra l’altro, al fine di garantire: il rispetto da parte dei Giudici civili del diritto di accesso al tribunale, che era stato negato nel precedente grado di giudizio ritenendo inammissibile la domanda (art. 6 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo); il rispetto da parte dei Giudici amministrativi del diritto di proprietà nel caso in cui era stato emesso un ordine di demolizione di un manufatto tollerato per decenni dall’Amministrazione (art. 1 del Protocollo n. 1); il rispetto da parte dei Giudici civili del diritto al conseguimento della giusta indennità di esproprio o del risarcimento dei danni determinato secondo i parametri espressi nella sua giurisprudenza dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo nel caso di occupazione illegittima (art. 1 del Protocollo n. 1).